Ci siamo sposati nel 2015 ma le letture del nostro matrimonio continuavano ad essere un incognita: “Ma cosa vorrà dire davvero quel “va vendi tutto quello che hai, vieni e seguimi?”. L’abbiamo capito quando ci hanno detto che Chiara avrebbe avuto la Sindrome di Down.
A Novembre 2014 Cosimo ed io, decidemmo di partecipare al Corso Agape ad Assisi per mettere un po’ di idee in ordine sul matrimonio. La proposta c’era stata. Volevamo sposarci seguendo lo stile francescano, in semplicità, come ci aveva detto Padre Giovanni e ci servivano le giuste linee guida!
Il Signore vi parla ogni giorno
Questa frase ci venne rivolta da Fra Pasqualino, durante il corso; “ Potete scegliere le letture classiche dei matrimoni, o le vostre preferite, quelle che vi hanno detto qualcosa nel vostro percorso di coppia” ma aggiunse “Però sappiate che il Signore vi dice qualcosa di nuovo ogni giorno, e sarebbe bello e stimolante vedere che cosa avrà da dire proprio quel giorno per le vostre nozze”. Era fatta. Ci aveva conquistato. Quando scegliemmo la data, andammo subito a leggere le letture.
La prima dal libro della Sapienza ci parlava della prudenza:
L’ho amata più della salute e della bellezza, ho preferito avere lei piuttosto che la luce, perché lo splendore che viene da lei non tramonta Sap. 7, 7-11
Anche il Salmo e la Lettera di San Paolo erano bellissime ma il Vangelo ci colse di sorpresa. Il Vangelo era quello di Matteo che racconta l’episodio del giovane ricco.
Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; vieni! e seguimi!
..e poi…
In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà.
Ci guardammo chiedendoci che cosa volesse dirci il Signore con questo Vangelo. I nostri conti in banca non erano certo pieni, Cosimo al primo anno di lavoro e io che col Room&Breakfast riuscivo a pagare le bollette e a tenere poco per me. In più ci dovevamo trasferire in Austria perché a Cosimo avevano offerto un contratto a tempo indeterminato. Anzi, era proprio questo l’argomento di discussione tra noi e le nostre famiglie, ci dicevano “siete giovani”, “pensate prima alla stabilità economica”, “ma se proprio volete stare insieme, convivete” e noi a spiegare che era arrivato il tempo, che volevamo camminare insieme al Signore, verso qualsiasi meta Lui ci avesse proposto. Volevamo prendere il volo, volevamo lasciare il nido per farne uno nostro.
Ci siamo sposati ma continuavamo a pensare a quelle letture, “ma cosa vorrà dire davvero quel “va vendi tutto quello che hai, vieni e seguimi”?
Col tempo abbiamo capito che il Signore non ci chiedeva una vita di stenti, ma ci stava chiedendo di lasciare le nostre sicurezze. Ci stava chiedendo di affidarci, di seguirlo veramente.
L’abbiamo capito fin da subito, non avendo mai convissuto, che era ed è un farsi spazio a vicenda, che parte da “ma adesso le mie mutande dove le metto?” a “ ma tu pensi che i calzini sporchi che lasci a terra camminino da soli verso la lavatrice?” passando dal chiedere com’è andata la giornata al lavoro, se ti sei ricordata di fare il pieno alla macchina o di montare la mensola che aspetta nel corridoio da sei mesi.
L’abbiamo capito veramente quando ci hanno detto che Chiara avrebbe avuto la Sindrome di Down. Cosa sogna per noi Dio? Per cosa si entusiasma Dio? Dio si è entusiasmato al pensiero di Chiara. Chiara è quel pensiero di Dio su di noi che si è fatto carne.
Chiara è l’amore di Dio per noi. Chiara è il suo chiederci di metterci in gioco veramente.
Chiara è il nostro “Vieni e Seguimi”.